Padre Damiano, al secolo Pio Giannotti nacque a Bozzano il 5 novembre
1898 da Felice e Maria Giannotti, in una famiglia contadina molto religiosa;
venne battezzato il giorno seguente nella Chiesa Parrocchiale dei SS Caterina
e Prospero. Il 15 giugno 1908 ricevette il Sacramento della Cresima dalle
mani dell'Arcivescovo Card. Benedetto Lorenzelli, nella cattedrale di Lucca.
A 12 anni entrò nel Seminario Serafico di Camigliano, per attendere
agli studi ginnasiali e nel maggio del 1914 chiese di entrare nell'Ordine
dei Cappuccini.
Vestì l'abito religioso nel Convento di Villa Basilica l'11
luglio 1914, e iniziò così il suo Noviziato, che terminò
l'11 luglio 1915 con la Professione dei voti semplici. Emise l'emissione
dei voti solenni il 30 ottobre 1921, dopo la parentesi della Grande Guerra,
per la quale dovette lasciare il suo convento e i suoi studi.
Il 29 settembre 1921 si trasferì nel Collegio Internazionale
S. Lorenzo da Brindisi, in Roma, per compiere gli studi teologici presso
la Pontificia Università Gregoriana, dalla quale uscì dottore
in Teologia, in Filosofia e Diritto Canonico.
Venne ordinato sacerdote il 5 agosto 1923 nella Chiesa di S. Lorenzo
da Brindisi dal Cardinale Vicario, S. Ecc. Basilio Pompili.
Il 10 luglio 1925 fu mandato nel convento di Villa Basilica, in qualità
di Vice-Maestro dei Novizi. Al Capitolo Provinciale del 1928 venne destinato
al Convento di Massa, come Direttore dei giovani e insegnante come pure
insegnante di Teologia anche nel Seminario Vescovile di Massa.
Nel 1931 partiva per lo stato di Parnambuco, nel Nord-Est del Brasile,
dove era stata affidata una missione ai Padri Cappuccini di Monte S. Quirico
di Lucca dove rimase per ben 66 anni.
Nel 1983 celebrò il suo 60° anniversario di sacerdozio a
Juacerio nel Santuario di S. Francesco dove si radunò una moltitudine
di persone per festeggiarlo.
Negli ultimi anni della vita fu molto provato fisicamente tanto che
nell'ultima visita al paese nativo era talmente incurvato che non riusciva
quasi più a parlare.
Morì all'età di 98 anni il giorno il 31 maggio 1997 alle
ore 19.30 (ora locale) in Recife nel Convento della Pina.
Dopo tre giorni di veglie e di preghiere nella Basilica di Nostra Signora
De La Penha da parte di 150.000 fedeli sono stati celebrati solennemente
i funerali a "Frei Damiao da Bozzano.
ATTIVITA' APOSTOLICHE IN TERRA BRASILIANA.
Quando si vedono le moltitudini di gente umile e povera che corre, piena
di tanto entusiasmo, per ascoltarlo, per accompagnarlo con ogni mezzo,
pare di vedere Gesù, quando predicava per le strade della Palestina
e diceva agli invitati di Giovanni Battista: "andate e dite a Giovanni:
i poveri sono evangelizzati!".
Folle immense in tutto il Nord-Est del Brasile, si raccolgono da ogni
parte, si inginocchiano sulla terra dura, pregano e cantano: E' Padre Damiano
che passa. Questo frate piccolo e umile è una forza che trascina,
perché la sua parola ha il potere di orientare e di illuminare.
E' dietro la sua figura modesta, i suoi sandali poveri, la sua veste umile
tutta la folla di uomini, di donne, di piccoli e grandi, è pronta
a mettersi in cammino verso le porte delle chiese o verso la piazza, dove
spiega il Vangelo e predica la Parola di Dio, con un linguaggio semplice,
alla portata di tutti, come il vero predicatore delle moltitudini.
C'è una definizione quasi unanime per il vecchio infaticabile
predicatore del Nord-Est del Brasile: E' un fenomeno! Fenomeno, per la
sua capacità di incantare e trascinare le folle; fenomeno per la
sua invidiabile resistenza fisica; fenomeno per la sua fede incrollabile;
fenomeno, per le sue capacità di perdonare tutto e tutti; fenomeno,
per la sua decisa volontà di salvare le anime.
"Frei Damiao", questo è il nome con cui viene ribattezzato dagli
Indios, è per decenni una delle poche speranze di questa gente.
Lascia prestissimo al mattino, solitamente a piedi, il proprio convento
di Recife, per andare a predicare e a confessare nei villaggi arsi dal
sole e avvolti da una miseria grigia e crudele. I suoi unici accompagnatori
sono un campanello e una tenda, innalzata là dove c'è bisogno
della sua presenza. Accolto sin dai primi tempi come un "santo", su di
lui cominciano a circolare voci di "guarigioni miracolose", prende corpo,
a poco a poco una sorta di tradizione romanzata dai contorni non ben definiti
e definibili, tant'è che Padre Damiano non alimenta queste diciture.
Interviene più di una volta per smentirle categoricamente.
"Non sono un santo - è solito dire -,è questo popolo
un po’ matto che ha cominciato a parlare di miracoli. Io non faccio niente
di particolare". Una modestia impressionante, caratteristica della più
pura tradizione francescana. Al di là di ciò che si racconta
su di lui, in merito al quale non possiamo entrare, è indubbio che
i suoi insegnamenti, le sue opere, il suo impegno costante e instancabile
al servizio dei più bisognosi, dei più poveri, lasciano un
segno indelebile nel cuore della popolazione locale e non solo.
L'eco delle sue gesta raggiunge tutto il Brasile, a testimonianza del
fatto che si tratta di un personaggio unico. Riprova ne è lo spazio
a lui dedicato nei giorni dell'agonia dalla televisione brasiliana e dai
maggiori quotidiani nazionali, l'immenso schieramento di forze dell'ordine
intorno all'ospedale dove è ricoverato, il continuo andirivieni
di pellegrini a Recife e la visita del Vice Presidente brasiliano. Le notizie
giunte sino a noi parlano di una partecipazione massiccia ai suoi funerali,
svoltisi nello stadio "Arruda" del capoluogo pernambucano. Il Presidente
del Brasile indice tre giorni di lutto nazionale.
L'ultima volta che viene a Bozzano è in occasione dei suoi 70
anni di sacerdozio, nel 1993.
In quella circostanza tutto il paese si strige affettuosamente attorno
al suo figlio più illustre. I più vecchi, pochi per la verità,
lo ricordano a mala pena quando ancora giovanissimo lascia il Convento
di Monte S. Quirico per andare in quella terra così lontana.
I più giovani lo scrutano a lungo, incuriositi e attratti da
questa figura piccola, incurvata a causa di una grave forma di attrosi
deformante, provata dal peso degli anni e dagli stenti di una vita dura
sotto il profilo fisico ma estremamente gratificante sotto quello spirituale.
"Frei Damiao" non vuole essere sepolto in questo angolo della Versilia,
ma in quella terra che tanto ha amato e che l'ha visto protagonista per
più di mezzo secolo.
I padri cappuccini hanno intenzione di iniziare la pratica per il processo
di beatificazione. Si tratta di un'operazione lunga e laboriosa perché
occorrono dei riscontri concreti e documentabili in modo particolareggiato.
LETTERA DEL PARROCO DI BOZZANO DON FELICE SORBI PUBBLICATA SUI GIORNALI E DIFFUSA DALLA RADIO VATICANA IL 3 GIUGNO 1997.
La comunità di Bozzano si sente onorata di aver avuto tra i suoi
fedeli Pio Giannotti, un vivace e intelligente fanciullo, terzogenito di
una famiglia profondamente cattolica, che nell'adolescenza rispose con
generosità alla chiamata del Signore e ancor giovane si consacrò
a Dio nell'Ordine dei frati minori cappuccini, con il nome di Damiano.
Fu mandato in Brasile a 33 anni. Ha dedicato tutto se stesso alla causa
del Vangelo. Dalla famiglia aveva imparato ad affrontare seriamente e con
responsabilità i problemi della vita, e così ha saputo dare
tutto se stesso per la salvezza dell'anima. Non è stato uomo dalle
mezze misure. Andato a Roma, per essere ordinato sacerdote, conseguì
subito tre lauree, in filosofia in diritto canonico ed in teologia. Non
è stato un emigrante in cerca di benessere materiale, ma ha trovato
la gioia nel fare del bene ai più bisognosi. Da vero uomo di Dio
nella preghiera, nello studio e nella meditazione sulle verità della
fede ha trovato la forza di amare tutti, come ha fatto Gesù.
Il Brasile ha subito capito che quest'uomo di Dio era un dono particolare
e l'ha considerato come un tesoro inestimabile. Dio l'ha scelto e lo ha
mandato perché portasse frutto e perché il suo frutto rimanga.
Bozzano lo piange, ma nello stesso tempo ne è orgogliosa. Dal
cielo certamente continua ad amarci tutti. Il Brasile lo onori pure e lo
veneri come un santo, perché in lui l'insegnamento biblico "chi
si umilia sarà esaltato" si verifica alla lettera. Ha lasciato tutto
per il Signore; chi lo avesse guardato soltanto dal punto di vista umano
non gli avrebbe dato un soldo, ma Dio lo ha glorificato e ha fatto in lui
cose grandi: E' una persona che non può e non deve essere mai dimenticata
tutta la sua vita è una luce, che illuminerà sempre.
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